Archivi 2001
Gennaio-Febbraio 2001:
Abbiamo iniziato il mese con l’ultimo spettacolo natalizio, in un centro per bambini autistici, perchè non era stato possibile a dicembre. Su questa pagina troverete un paio di storie di vite cambiate — persone che lavorano con noi, e la riflessione, Chi va piano va sano e va lontano. E visto che siamo sempre felici di ricevere le vostre lettere, ecco per voi L’angolo della posta .
Buona lettura!
Poco dopo aver incontrato alcuni volontari di “Per un mondo migliore” a Rijeka, ho saputo dei loro viaggi a Vojnic. Sognavo di andare con loro un giorno, e vedere di persona le condiyioni di vita di chi e’ stato colpito dalle atrocità della guerra.
Se qualcuno mi avesse detto 10 anni fa che un giorno una famiglia di profughi croato-bosniaci mi avrebbe ospitato a pranzo, l’avrei preso per pazzo o per qualcuno con uno strano senso dell’umorismo Eravamo tutti seduti intorno alla tavola a casa di Dana, e stavo pensando ai visi sorridenti dei bambini (profughi) della scuola di Krnjak, per cui avevamo appena fatto uno spettacolo – e, in quel preciso momento, capii qualcosa.
Improvvisamente mi resi conto di ciò che davvero conta nella vita, e mi pentii di tutti gli anni che avevo passato a crogiolarmi nei miei problemi e risentimenti. Questi bambini, come pure Dana, che gentilmente ci ospitava, avevano avuto tutte le buone ragioni al mondo per essere pien di risentimento e per giudicare le persone che avevano fatto loro così male. Nonostante tutto, avevo scelto di perdonare, essere sereni e mostrare amore e gentilezza a tutti, non importa la provenienza. Allora pensai – Dio deve aver sentito le mie preghiere ; mi ha mandato a Vojnic per un motivo – non solo per conoscere meglio la situazione, o per aiutare il mio prossimo, ma anche affinchè, tramite l’esempio di queste persone, potessi imparare a superare i miei rimorsi e conflitti del passato.
(PS. Abbiamo conosciuto Živana circa un anno fa, e abbiamo notato in lei un cambiamento notevole! Fra l’altro, proviene da una famiglia serba, quindi le esperienze che racconta nella sua storia sono molto significative. Ora Živana è diventata parte integra delle nostre attività in Croazia, un immenso aiuto, e siamo grati per lei!)
Ciao, mi chiamo Moselle, ho sedici anni e vengo da Ravenna. Mi sono unita a questa meravigliosa comunità più di sei mesi fa, e non me ne pentirò mai. Da quando sono venuta qui la mia vita ha avuto un cambiamento totale.
Prima, come ogni ragazza della mia età, riempivo le mie giornate andando a scuola ed uscendo con i miei amici ed il mio ragazzo. Amavo molto anche leggere ed ascoltare musica. All’apparenza ero una ragazza piuttosto felice ma, dentro, non lo ero. Mi sentivo infelice, vuota, inutile, una come tante. I miei giorni erano monotoni, con niente di nuovo o di soddisfacente da fare. Certo, cercavo di rompere la monotonia quotidiana provando a fare cose diverse, come bere, fumare o droghe leggere, ma non funzionavano mai abbastanza. Ho provato a fare del mio meglio per uscire dalla norma ma stavo solo seguendo ciecamente quello che gli altri facevano, pensando che fosse qualcosa di originale. Ho provato anche a sfidare le autorità (come i miei genitori o i miei insegnanti), ma non ho mai avuto troppo successo. Non cercavo un’alternativa però, non sapevo ci fosse qualcosa di diverso da quello che vivevo.
Poi un mio amico (Francesco) mi ha fatto conoscere questo gruppo di volontari che lavoravano in Croazia e in Bosnia e che sembravano veramente felici. Io conoscevo Francesco da prima che lui si unisse a questo gruppo e sapevo che un cambiamento era avvenuto in lui. Quando mi ha invitato ad andarlo a trovare, ho accettato con gioia, volevo provare qualcosa di diverso. Come avrete già capito, non sono mai più tornata. La gioia e l’appagamento che ho trovato nella vita non potrebbero essere mai sostituiti. Ora ho uno scopo nella vita, e terrò duro per portarlo a termine. Dio benedica tutti voi che fate sì che questo lavoro continui. Grazie.
Con affetto, Moselle
CHI VA PIANO VA SANO E VA LONTANO
Quando ti senti troppo sotto stress, o stai portando un peso troppo grande, non è colpa di Dio. La colpa è di qualcun altro, o tua!
Forse è per questo che Dio ha creato muli ed asini – come esempio. Sono animali molto lenti, ma hanno più resistenza e sono in grado di portare pesi più grandi dei cavalli.
I cavalli da corsa possono correre velocemente solo per un breve tratto e poi basta! Sono estremamente intensi, nervosi, così diversi dai cavalli da lavoro. Non sono trasportatori di pesi. Ma i muli e gli asini lo sono – e sono così testardi! Non puoi far loro fretta. Devono andare lentamente, al loro ritmo, ma lo fanno e arrivano a destinazione. E’ come la vecchia storia della tartaruga e della lepre: la tartaruga era lenta ma ce l’ha fatta!
Dico sempre ai tassisti : ” Va’ piano e vivrai più a lungo. Se corri troppo morirai prima.” Questo è certamente vero. Medici ed esperti della salute hanno detto che pressione e tensione uccidono, e che molte malattie di oggi sono causate da stress , tensione e alimentazione sbagliata.
Signore aiutaci ad andare piano! Non dovremmo sprecar tempo,ma dobbiamo confidare nel Signore invece che andar di fretta e spazientirci. Pazienza significa lentezza, lavorare sistematicamente e senza sprecar tempo, ma anche senza preoccuparsi troppo e affannarsi. Impazienza invece è correre, fretta, spingere, stress, tensione! La pazienza è un segno di fede. L’impazienza dimostra una mancanza di fede. L’impazienza indica che non pensiamo di poter finire un lavoro senza “spingere” ed affannarci.
Ma se crediamo che Gesù se ne prenderà cura comunque, possiamo anche permetterci di essere pazienti, andar piano e far le cose nel modo giusto.
“Per tutto l’anno ci ricorderemo della vostra visita e della vostra amicizia. Grazie per l’amore che avete riversato nei nostri cuori e di tutti i pazienti dell’ospedale psichiatrico. Vi auguriamo ogni bene per il 2001” (da Dragica, assistente sociale, ospedale psichiatrico di Rab- Croazia)
“Grazie per il vostro giornalino che ci ha dato l’ispirazione di farne uno anche noi dove racconteremo alla nostra parrocchia ciò che abbiamo fatto nella prima parte di quest’anno” (da gruppo Azione Cattolica Giovanissmi Edolo- Brescia)
“Sono stata molto felice di rivedervi; devo ammettere che siete stati un caldo raggio di sole che mi ha riscaldato il cuore riportandolo sicuramente alla fonte dell’amore!! La preghiera è la nostra forza, vi ricordo sempre con affetto” (da Laura- Verona)
“Che Dio vi benedica e vi aiuti sempre in quel grande lavoro di apostolato che fate da anni. Un abbraccio a tutti” (da Guido- Associazione per disabili GALM- Verona)
“Mi riempie il cuore di gioia sapere che per ben 27 e più il vostro spettacolo “Aria di Natale” ha visitato scuole, famiglie ed istituti. Vedrete che quell’aria pura che avete annunciato nello spettacolo porterà i suoi frutti e riempirà i cuori di gioia e di speranza a tutti coloro che erano presenti. Il Signore Dio vi aiuti ed illumini perchè il vostro volontariato sia sempre fecondo di bene.” (da Vito e Roberta- Castagnaro- Verona)
“Mi è piaciuto molto il messaggio di Natale perchè mi ha fatto capire il vero significato. Ho deciso di cambiare il mio modo di essere e dare di più agli altri senza pretese. Mi sento bene perchè sono serena ed in pace con me stessa, cerco di fare le cose che mi sento senza pensare al giudizio degli altri. Vi voglio bene, con affetto.” (da Clara- Edolo-Brescia)
“Per la compagnia più buona e brava che sia mai venuta a Molina” (uno dei tanti “angeli” di Molina di Fumane- Verona)
La pagina dei bambini -a cura di Mark
Per l’angolo dei ringraziamenti, iniziamo stavolta con Piergiorgio e Michela di Molina che, per il terzo anno consecutivo, hanno ospitato un buon numero di noi durante la nostra permanenza natalizia. Diciamo che tutta Molina, un paesino davvero speciale, ci ha ospitato, aiutato e rifocillato: GRAZIE a tutti, siete sempre nel nostro cuore e nelle nostre preghiere!
GRAZIEanche a tutti voi che ci avete in qualche modo aiutato durante lo stesso periodo di Natale, con ospitalita’, offerte, cibo, o anche solo con una bevanda calda ! Gesu’ ha detto che “se darete anche solo un bicchiere d’acqua a questi miei piccoli, l’avrete dato a Me”.
Per quanto riguarda le necessita’ qui, sono sempre molto apprezzati alimentari a lunga conservazione e articoli didattici e di cancelleria per i bambini, mentre il vestiario per ora e’ sufficiente.
Richieste speciali: un videoregistratore e una televisione (usati vanno benissimo) per il centro profughi JEN, con cui collaboriamo da anni. Per il chiosco di Dana: un microonde, una macchina per fare il caffe’ e una bilancia (la friggitrice e’ arrivata. Grazie Ermanno e Federica!
Maggio-Giungno 2001
Cari amici,
questa decima edizione del nostro giornalino vi arriverà con un leggero ritardo, dovuto non a scioperi o a mancanza di notizie, ma piuttosto all’intensificarsi delle nostre attività. Eh sì, questa settimana possiamo finalmente fermarci e dedicare un po’ di tempo alla posta! Sarà un’impresa far entrare in queste poche pagine tutto quello che vorremmo raccontarvi, ma ci proveremo. Poi voi…immaginatevi il resto, o meglio, veniteci a trovare o unitevi a una delle nostre esperienze. Non ve lo dimenticherete mai e qualcosa vi rimarrà sempre nel cuore, perchè come dice una delle nostre canzoni : “L’amore che tu dai è l’amore che riceverai”. Vi aspettiamo!
Con affetto
Anna
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…un prete, che non avevamo mai incontrato prima, ci chiamò, chiedendo se potevamo dargli una mano in un progetto speciale. Non ci spiegò di cosa si trattasse, così la settimana dopo ci avviammo verso Krk con tanti interrogativi. Che tipo di aiuto? Dove?
Scoprimmo che Padre Jerko aveva sentito parlare di noi da Rosa, una signora impegnata nella Caritas che gli aveva raccontato dei nostri spettacoli per bambini e giovani. Il progetto per cui aveva bisogno del nostro aiuto sarebbe stato ad Ogulin, una cittadina colpita dalla guerra di cui era stato parroco per 18 anni.
Da due anni era stato trasferito a Krk, ma sentiva ancora vivamente il problema dei giovani di Ogulin che, anche in seguito alla guerra, erano confusi, traumatizzati, senza uno scopo per vivere e purtroppo dipendenti dalla droga e dall’alcool.
Era già da tempo che volevamo ideare uno spettacolo anti-droga, ma finora non ci eravamo mai riusciti. Sempre troppi impegni. Adesso avevamo un mese di tempo per farlo. L’11 maggio abbiamo fatto i nostri primi due spettacoli sul tema della droga in due scuole superiori di Ogulin. Non esistevano strutture sufficientemente ampie da contenere tutti gli studenti, così c’era una fila di ragazzi che bussava alla porta del preside chiedendo di poter assistere allo spettacolo e molti si sono rassegnati ad ascoltarlo da fuori. Questi i commenti dopo il programma: ” Molti sono venuti a parlarci su questi argomenti, a farci “la predica”, ma voi siete diversi. Avete cantato, fatto scenette, parlato al nostro livello”. (Vedi anche la reazione di Sasa nell’angolo della posta).
Studenti, insegnanti, sacerdoti, tutti ci hanno “ordinato” di tornare al più presto possibile e questa volta cercheranno di affittare il teatro del paese così che circa 1200 giovani potranno partecipare. Torneremo a Ogulin in settembre, all’inizio delle scuole e allo spettacolo seguiranno altri incontri più personalizzati per giovani.
P.S. In giugno siamo stati anche a Zara (in Dalmazia), e il direttore della casa dello studente ci ha invitato a venire in settembre a fare uno spettacolo anche per loro!
Gina a 80 anni ha finalmente trovato una famiglia!
“Mi ricordo ancora quando ti ho incontrata per la prima volta alla spiaggia dei disabili. Mi avevi chiesto se credessi in Dio e avevamo detto insieme una bella preghierina. Da allora ho parlato a molti di quell’incontro”.
Gina vive da sola in un appartamento al quinto piano di un vecchio edificio a Rjieka (senza ascensore). Soffre di cuore e di altri malanni causati dall’età e da varie vicissitudini, ma la sua sofferenza più grande è la solitudine.
Nella sua vita non sono certo mancate avventure e sfide – avendo sopravvissuto a tre guerre, depressioni economiche e problemi personali.
Durante la seconda guerra mondiale venne imprigionata in vari campi di concentramento con i figli e fu in seguito alle torture subite che dovette camminare con le stampelle per il resto della vita. La figlia, stremata dalle dure condizioni di vita, morì , mentre i figli se ne andarono all’estero, senza quasi mai più venirla a trovare.
Così da quando Anna e Gina si incontrarono quel giorno, dopo quella breve conversazione nacque una profonda amicizia. Altri volontari del nostro gruppo ora la vanno regolarmente a trovare per farle compagnia e portarle ciò di cui ha bisogno. Dopo un anno intero che non usciva di casa, Gina si è finalmente passata il giorno di Pasqua “in famiglia”. Da noi, i suoi nuovi figli, come ci chiama
affettuosamente, e dal nipotino Jeffrey.
Da quella che sembrava una situazione impossibile è nata una meravigliosa catena di solidarietà.
Dovevamo fare la revisione del furgone e il nostro caro amico Bruno subito si è offerto di aiutare con i vari lavori di ritocco oltre tante altre cose necessarie per la preparazione finale. Un amico di Bruno stava completando la revisione, ma purtroppo ha scoperto un errore sul libretto che andava modificato. Così il giorno dopo ci siamo “buttati nella mischia” della motorizzazione civile sostenuti dalle preghiere dei nostri cari da Rijeka e da quelle di Giovanni e Lucia di cui eravamo ospiti durante quei giorni.
Nel giro di un paio d’ore (un vero miracolo perchè in genere ci vogliono dei mesi, durante i quali non avremmo potuto usare il furgone ) un impiegato ha convinto l’ingegnere della motorizzazione civile a correggere l’errore a biro sul libretto e così siamo volati da Bruno di nuovo che, nel frattempo, entusiasta di come le cose stavano procedendo, aveva coinvolto altri due suoi amici: Gianni che ha regalato due gomme nuove di zecca ed Elio? Che ha potuto finalmente ultimare la revisione del furgone.
In tempo record, con una catena di persone coinvolte nell’impresa, quella che sembrava un’irraggiungibile vetta da conquistare è diventata un’avventura da sogno.
Grazie a tutti! È proprio vero: aiutare è contagioso! (ti farai contagiare anche tu?)
Come forse molti di voi già sapete, dopo mesi di preparativi e grazie all’aiuto di tanti, siamo riusciti a portare a Rovereto due pulmini carichi di…amicizia! Sotto forma di 12 simpatiche signore, alcune giovani, alcune non più (ma chiaramente giovani nel cuore abbastanza da intraprendere un intenso ed avventuroso viaggio di tre giorni) del centro per donne profughe bosniache qui a Rjieka con cui collaboriamo da anni.
Per chi non sa tutta la storia, dal 1996 si è instaurato un rapporto di amicizia e solidarietà fra un gruppo di anziani ospiti della Casa di soggiorno di Rovereto e questo gruppo di donne profughe. Regolarmente, senza mai essersi incontrati di persona, si sono scambiati lettere, pensierini, semplici doni fatti a mano. Da questi piccoli gesti si è così creato qualcosa che ha coinvolto sempre più persone e situazioni, fino a sfociare nell’indimenticabile “Incontro di Solidarietà” svoltosi a Rovereto dal 23 al 25 maggio.
A fine febbraio abbiamo fatto una serie di spettacoli in Italia, due dei quali nella Casa di Riposo di Verolanuova (Brescia) dove, 5 anni fa, Paolo ha svolto il suo servizio civile per un anno. Anche se nel frattempo molti nonnini se ne sono andati in Cielo e parte del personale è cambiato, tanti hanno fatto si può dire (se fosse stato possibile) salti di gioia rivedendo Paolo e ancora si ricordavano i suoi piccoli e grandi atti d’amore. Una vecchietta mi ha raccontato come ogni volta che si sentiva sola invitava Paolo nella sua stanza a pregare con lei e un altro anziano conservava ancora scritti e poster che “l’obiettore più felice e amorevole” regalava generosamente a tutti. Infatti, ci ha stupito vedere che alcuni poster che Paolo aveva appeso sono ancora lì, dopo tanto tempo.(vedi foto sopra)
Anche dai paesi circostanti molti, ricordandosi dell’esempio e testimonianza cristiana di Paolo, sono accorsi a vedere gli spettacoli e tuttora corrispondiamo con i familiari di anziani di cui lui si prendeva cura.
Tutto questo mi ha convinto più che mai di quanto duraturo sia l’effetto di come viviamo e pratichiamo l’amore di Gesù dovunque Egli ci porti, e che impatto e differenza possiamo fare quando diamo agli altri con tutto il cuore.
Vogliamo ringraziare gli amici del gruppo Scout di Edolo, in provincia di Brescia, che si sono impegnati a fare dei lavoretti con le loro mani e che poi hanno venduto, dando a noi i soldi dell’incasso.
Anche i bambini di una classe di catechismo durante il periodo di quaresima hanno rinunciato giornalmente a piccole (e grandi) cose facendo dei “fioretti” e mettendo l’equivalente in denaro in una cassettina. Durante il nostro spettacolo presso l’oratorio del paese ci è stata consegnata l’offerta che, partita dai loro”fioretti” arriverà ad aiutare altri bimbi più bisognosi ed in difficoltà.
Grazie anche al Tone e ad Angiolina per l’ospitalità che ci hanno offerto nella loro bellissima baita e a Pierangela per aver provveduto a tutti i pasti. La lista completa degli edolesi che da tempo ci aiutano sarebbe troppo lunga, ma conserviamo ognuno di loro nel nostro cuore.
“Vi scrivo per la prima volta. Sono di Ogulin ed ho assistito al vostro spettacolo nella mia scuola. Voglio ringraziarvi perchè mi avete aiutato a convincere un mio amico a non drogarsi più. Altri fanno ancora uso di LSD, eroina e altre droghe più leggere; ho cercato di parlare loro ma non mi vogliono ascoltare. Avete qualche consiglio da darmi? Aspetto una risposta!
PS. Dovete tornare a Ogulin presto. È un ordine!” (da Sasa, Ogulin-Croazia, via e-mail)
“Ciao a tutta la comunità. Ieri alla Messa serale del collegio abbiamo cantato la canzone che mi avete insegnato (Tu puoi essere felice…) ed è piaciuta a tutti perchè è semplice e dice una cosa bella. Vi ricordo sempre nelle mie preghiere; da quando sono tornato prego più spesso di quanto non facessi prima” (da Andrea, Brescia, via e-mail)
“Ciao a tutti. Grazie per la calorosissima accoglienza e per quest’esperienza che mi ha aiutato a conoscere una realtà molto povera, bisognosa d’aiuto e di preghiera. Questi pochi giorni mi sono serviti a “ridimensionare” ciò che sono, ciò che ho e soprattutto come dovrò essere da oggi
“Ciao, come state? Io sto benissimo. Grazie per le letture che mi avete lasciato, sono sempre molto profonde. Ho deciso di cambiare il mio modo d’essere cercando di dare di più agli altri senza pretese. Mi sento privilegiata perché sono serena e in pace con me stessa, cerco di fare le cose che mi sento senza pensare al giudizio altrui.
Vi voglio bene” (da Clara, Edolo, via e-mail)
“Grazie a tutti per le meravigliose canzoni e le profonde preghiere, per avermi ascoltato come fossi vostro fratello, per avermi fatto vivere forti emozioni e dato tanto tanto amore. Forse non ricordo tutti i vostri nomi, ma non ho dimenticato il vostro amore; spero di ritornare presto da voi. Per il momento vi mando un grosso abbraccio” (da Marco, Italia, via e-mail)
“Quest’anno insegno catechismo alla prima elementare ed è bellissimo far conoscere un nuovo amico a quei bambini che fanno domande su domande e vogliono sapere tutto. E’ uno spasso” (da Ivana, Edolo)
Pochi mesi prima che io nascessi, mio padre incontro uno straniero che si trovava per la prima volta nella nostra cittadina del Tennessee.
Fin dall inizio mio padre rimase affascinato da quell interessante sconosciuto, e presto lo invito
a vivere con noi. Lo straniero fu subito benaccetto e fu li a darmi il benvenuto quando venni al mondo qualche mese dopo.
Da bambino non mi chiesi mai che cosa facesse nella nostra famiglia. Nella mia mente, ognuno di noi aveva un suo posto speciale. Mio fratello Bill, che aveva cinque anni piu di me, era il mio esempio. Fran, mia sorella minore, mi dava l opportunita di fare il “fratello maggiore” e di perfezionarmi nell arte di fare i dispetti. Come istruttori, i miei genitori si complementavano a vicenda: mia madre mi insegnava ad amare la Parola di Dio e mio padre ad obbedirla.
Lo straniero era il nostro narratore: sapeva raccontare le storie piu avvincenti. Avventure, misteri, racconti divertenti facevano parte della nostra conversazione di ogni giorno. Sapeva incantare per ore ogni sera la nostra famiglia.
Se volevo sapere qualcosa a proposito di politica, storia o scienza, quello straniero sapeva tutto. Conosceva il passato, comprendeva il presente e sembrava che potesse predire il futuro. Sapeva tracciare illustrazioni cosi realistiche che spesso ridevo o piangevo ad osservarle.
Era come un amico di tutta la famiglia. Porto me, papa e Bill a vedere per la prima volta un campionato di baseball. Ci incoraggiava sempre a guardare film e riusci perfino a presentarci diverse stelle del cinema. Io e mio fratello rimanemmo profondamente colpiti soprattutto da John Wayne.
Lo straniero era un parlatore incessante. A papa non dispiaceva, ma a volte, mentre noi altri eravamo tutti presi da qualche sua storia di luoghi lontani, la mamma si alzava in silenzio per andare in camera a leggere la Bibbia e pregare. Mi chiedo ora se avesse mai pregato che lo straniero se ne andasse.
Mio padre aveva certe convinzioni morali con cui guidava la famiglia, ma sembrava che quello straniero non si sentisse mai obbligato a rispettarle.
Per esempio, in casa nostra non erano permesse parole irriverenti: ne da parte di noi ragazzi, ne dei nostri amici, ne dei grandi. Il nostro ospite fisso, invece, usava a volte delle parole scottanti che colpivano le mie orrecchie e mettevano a disagio mio padre. Che io sappia, non gli furono mai rimproverate.
Mio padre era anche astemio per convizione e non permetteva l uso di alcolici in casa, nemmeno per cucinare. Ma secondo lo straniero avevamo bisogno di fare esperienze: ci fece conoscere altri modi di vita. Spesso ci offri birra e altre bevande alcoliche.
A sentirlo parlare, le sigarette sembravano gustose, i sigari facevano uomo, la pipa dava un aria distinta.
Parlava liberamente (probabilmente fin troppo) del sesso. I suoi commenti erano a volte sfacciati, a volte allusivi, e generalmente imbarazzanti. Ora so che le mie prime idee sulle relazioni tra uomo e donna furono influenzate dallo straniero.
A ripensarci ora, credo che sia solo per grazia di Dio che non mi infuenzo maggiormente. Piu volte contrasto i valori in cui i miei genitori credevano. Eppure fu raramente rimproverato e non gli fu mai chiesto di andarsene.
Sono passati piu di trent anni dal giorno in cui lo straniero ando a vivere con quella giovane famiglia sul Morningside Drive. Non incuriosisce piu mio padre come durante quei primi anni. Ma se entraste oggi in casa dei miei, lo vedreste ancora seduto in un angolo, in attesa di qualcuno che lo ascolti e lo guardi tracciare le sue illustrazioni.
Come si chiama? Noi l abbiamo sempre chiamato TV. –Keith Currie
Da marzo abbiamo iniziato di nuovo le lezioni gratuite di inglese nelle scuole di Vojnic e Krnjak ( entrambe cittadine sono situate vicino a Karlovac, e abitate da profughi croato-bosniaci). Oltre che l’inglese cerchiamo d’insegnar loro valori morali, per mezzo di storie,canzoni e giochi.(vedi foto)
Lara e Sean, impegnati come volontari a Lagos (Nigeria) dallo scorso anno, torneranno a fine luglio per una breve visita e possibilmente per organizzare un container. Qualcuno è interessato a dar loro una mano? Fateci sapere.
L’estate sarà densa di attività. Eccone alcune:
Una serie di campi-scuola, in cui giovani provenienti da vari paesi potranno fare un’esperienza di vita comunitaria e rendersi utili in varie attività di volonariato.
La tradizionale raccolta delle ciliegie vedrà impegnati una parte di noi per un paio di settimane: pregate per un fruttuoso raccolto, che ci permetterà di finanziare le attività estive.
A fine luglio, per il terzo anno consecutivo, parteciperemo alla “Festa della Luna”, nei pressi di Bergamo, come punto d’ascolto per portare amore, aiuto e risposte a tanti giovani disagiati e alla ricerca.
A fine agosto ci sarà un altro progetto interessante: dipingere un murales sul tema della pace e della fratellanza nell’oratorio del Villaggio Violino di Brescia, nell’ambito di altre attività per giovani e per contraccambiare la visita di don Flavio, Andrea e Gabriele.
Se volete aiutarci….
-il “Chiosco di Dana” (a Vojnić) ha ancora bisogno di un microonde, macchina per fare il caffe, bilancia.
-macchina da cucire
-potete sponsorizzare una o più videocassette educative da distribuire in varie scuole di bambini profughi
-alimentari a lunga durata
-videoregistratore
-articoli didattici
Luglio Agosto 2001
Cari amici,
l’estate è ormai finita e si direbbe che il tempo sia volato! Ci troviamo alle porte dell’inverno: nuovi progetti, nuove sfide. Ma non vogliamo dimenticare tutto ciò che è stato realizzato, con l’aiuto del Signore e vostro, durante questi mesi estivi.
Proprio ora, in un momento così angoscioso e preoccupante per tutta l’umanità, in cui sarebbe facile cadere in un baratro di negatività e disperazione, la luce di una piccola candela può illuminare la stanza più buia.
Mai come ora ci siamo trovati nella posizione di dover seminare semi di speranza, amore e conforto a tutti i livelli, non più solo ai profughi dell’ ex-Yugoslavia, ma praticamente a chiunque altra persona “normale” con cui siamo venuti in contatto dopo i tristi eventi di settembre.
Così ci siamo resi conto del valore della nostra “professione”, cioè quella di un volontario, un missionario o semplicemente un uomo di buona volontà come lo può essere chiunque.
Possiamo riassumere il tutto con le parole di una piccola poesia che uno dei tanti giovani che abbiamo ospitato quest’estate ha scritto nel nostro “libro degli ospiti”:
“Un missionario, un uomo pieno d’amore che vive e muore per gli altri.
Una missionaria, una donna dal cuore tenero di un bambino.
Sorridendo, si tiran su le maniche e vivono semplicemente quello che dicono.
Ora so quanto sono beati i mansueti!”
Con affetto,
Anna
Nel Giornalino n.10 era stata pubblicata la storia di Gina, un’anziana di 80 anni, disabile, che ha sofferto molto nella vita, compreso la perdita della figlian un campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Ha vissuto da sola per tanti anni, in un vecchio appartamento a Rijeka, senza mai ricevere alcuna visita dagli altri figli viventi. Mira è un’altra nostra amica – viene dalla Bosnia, ma ha vissuto a Rijeka dall’inizio della guerra con i suoi due figli, Vasko di dodici anni e Sanja di diciassette. Mira, Vasko e Sanja sono di recente diventati la nuova famiglia di nonna Gina – si sono letteralmente trasferiti a vivere con lei! Ascoltiamo questa incredibile storia direttamente da loro :
Mondo Migliore: – Come è successa questa “fusione”?
Sanja : -Beh, la mamma fu la prima a leggere nel vostro giornalino la storia di Gina, e poi ci disse che si sentiva di fare qualcosa per lei. Nonna Gina aveva avuto una vita così difficile, ed era tutta sola, così dovevamo proprio fare qualcosa per lei. All’inizio la nostra idea era di andare a trovarla regolarmente, farle un pò compagnia e anche aiutarla a pulire la casa, cucinare ecc. Così la mamma chiese a Paolo di accompagnarci e tutti insieme siamo andati a trovarla. E’ stato così bello conoscerci e abbiamo parlato tanto. Qualche giorno dopo mia mamma tornò a trovarla e poi nonna Gina ci chiamò chiedendoci se volevamo andare a vivere con lei. (A questo punto, Mira ci chiamò per chiederci se potevamo aiutarli con il trasloco, e quasi non credevamo ai nostri orecchi!)
Nonna Gina: – Sapete, un giorno Mira, Sanja e Vasko vennero a trovarmi con Paolo e sentii il piccolo Vasko dire alla mamma: “Beh, mamma, se non puoi venire con noi qualche volta io a Sanja possiamo venire a trovare la nonna Gina da soli. “. Ringrazio Dio che ci ha fatto conoscere, perchè attraverso voi ho poi trovato Mira e la sua famiglia. Ricordo il giorno che abbiamo pregato insieme che Dio mi mandasse qualcuno per aiutarmi, e l’ha fatto! E’ davvero un miracolo!
Mondo Migliore: – Come vi sentite adesso con la vostra nuova famiglia?
Sanja: – Ci sentiamo più completi, più una vera famiglia. Non siamo più soli, abbiamo una cara nonnina che è sempre lì a casa ad accoglierci quando torniamo (la mamma lavora).
Nonna Gina: – E’ difficile al giorno d’oggi trovare qualcuno che voglia aiutare gente anziana. Ma è un vero miracolo, un dono che Dio mi ha fatto di portarmi questa donna. Per me è più di una figlia e mi aiuta in tutto.
Gina vuole un bene da morire a Sanja e Vasko, ed è felicissima di far loro da nonna. Mira, d’altra parte, trova soddisfazione nel prendersi cura di Gina, e l’ altruismo di tutti viene più che ricompensato dall’amore che si riceve in una famiglia più grande.
Nel periodo giugno – settembre circa ottanta persone sono venute a trovarci, alcune per un giorno o due, altre per qualche settimana. Giovani, meno giovani e anche qualche famiglia! Provenivano soprattutto dall’Italia, ma anche da altre nazioni, e in comune avevano il desiderio di provare una nuova esperienza e dedicare un pò delle loro vacanze ad aiutare il prossimo bisognoso. Alcuni hanno confessato di non essere neanche venuti con degli ideali così nobili, ma di aver poi scoperto che la felicità più grande viene proprio quando la si porta agli altri! Quindi, è stata per tutti, noi compresi, un’estate indimenticabile! Non essendoci qui lo spazio per parlare di ogni visita, abbiamo pensato di proporvi una carrellata di foto e impressioni che abbiamo ricavato dal “Libro degli ospiti”. Se non vi ritrovate, ricordatevi comunque che siete nel nostro cuore e nelle nostre preghiere, e che questa esperienza estiva era solo un inizio…..
Viviamo in un periodo molto difficile della storia e gli eventi che accadono nel mondo spesso ci spaventano e turbano.
E’ per questo che il posto più sicuro dove stare è vicino al Signore. La Sua parola ci dice, nel Salmo 91: “Chi dimora al riparo dell’Altissimo, riposa all’ombra dell’Onnipotente. Io dico all’Eterno: tu sei mio rifugio e fortezza, il mio Dio in cui confido. Egli ti coprirà con le Sue penne e sotto le Sue ali troverai rifugio, la Sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. Tu non temerai lo spavento notturno, nè la freccia che vola di giorno, nè la peste che vaga nelle tenebre, nè lo sterminio che imperversa a mezzodì. Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma a te non si accosterà. Poichè tu hai detto: “o Eterno tu sei il mio rifugio” e hai fatto dell’Altissimo il tuo riparo, non ti accadrà alcun male, nè piaga alcuna si accosterà alla tua tenda. Poichè Egli comanderà ai Suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie.”
Così la cosa più importante è vivere vicino al Signore, nella Sua volontà e obbedendo alla Sua parola. Anche se fuori c’è guerra, confusione e caos, tu puoi avere pace dentro, nel tuo cuore, grazie all’aiuto del principe della pace, Gesù. Lui è fedele e non manca mai di proteggere coloro che confidano in Lui. Scoprirai che la Sua parola è sempre di grande conforto ed incoraggiamento nei momenti di grande prova, anche quando tutto sembra andare storto e ti trovi in situazioni pericolose.
La storia di Rahab nel Vecchio Testamento è un esempio molto incoraggiante: l’intera città di Gerico crollò eccetto la parte del muro dove stava la sua casa perchè aveva avuto fede e confidato nel Signore. (Vedi libro di Giosuè capitolo 2 e 6).
Settembre – Ottobre 2001
Il Don ha pensato: “perchè non riproporre lo stesso discorso proprio a Brescia, con la collaborazione dei ragazzi del quartiere per rilanciare lo stesso messaggio?” (Che tra l’altro è oggi più che mai d’attualità). Siamo rimasti in contatto tutta estate e poi a fine agosto eravamo pronti per l’opera di disegno.
Noi, sei volontari da Rijeka, con diversi ragazzi del posto e Don Flavio ovviamente, abbiamo vissuto per quattro giorni in oratorio dormendo, mangiando, pregando, cantando e lavorando insieme.
E’ stata un’ esperienza meravigliosa e la possibile per stringere profondi legami d’amicizia che ancora oggi ci legano nonostante la lontananza e i chilometri che ci separano.
Non ci conoscevamo nemmeno, ma alla fine sembrava di essere amici da una vita perchè l’amore di Gesù ha riempito i nostri cuori e siamo sicuri che questo magico amore è ancora la Sua risposta a tutti i mali che affliggono questo veccho mondo.
Murales a Mostar
Murales a Brescia
Senza dubbio: Ciò di cui tutti abbiamo bisogno è amore
Siamo disponibili a riproporre la stessa iniziativa dove c’è un pezzettino di muro libero! Fateci sapere.
Nonostante l’antrace e il carbonchio che seminano il terrore nelle poste di tutto il mondo, siamo sempre molto felici di ricevere vostre notizie. Infatti “colui che è in noi (Gesù) è più grande di colui che è nel mondo” (1 Gv. 4:4). Ecco cosa alcuni di voi ci hanno scritto.
“Tanti cari saluti dal sole e dal caldo. Qui sto benone e vi penso sempre, ci vediamo presto” (Da Dane, Croazia)
“Vi ringraziamo di tutto cuore per averci spedito il vostro giornalino. Vi aspettiamo presto qui da noi. Vostri amici Dragica &C.” (Da Dragica e pazienti dell’ospedale psichiatrico dell’isola di Rab, Croazia)
“Perchè possiate sempre essere testimoni dell’amore verso gli altri. Con molta stima e speranza nel vostro lavoro” (Da Mariarosa e mamma, Edolo, Brescia)
“Pace e bene nel Signore. Sono ancora vivo, ma ne ho passate di disavventure! E sicuramente non sono finite. Sembra che ora le cose vadano un pò meglio. Vi saluto ora e … sempre uniti nel Signore! Ciao a tutti. (Da Guido, Verona)
“Ciao cari amici, che bello sentirvi. Sono contenta che stiate bene e che siate sempre pieni dalla speranza che viene solo da Gesù. Qui c’è tutto, ma molte volte si sente un vuoto se si perde di vista il vero obiettivo. Vi penso e vi ricordo nelle mie preghiere” (Da Francesca, villaggio Violino, Brescia)
“Volevo da sempre fare qualcosa per cambiare il mondo ma sembrava una sfida così gigantesca che ci rinunciai tanto tempo fa e invece mi tuffai nell’egoismo e nell’avidità. Voi siete la risposta che non mi aspettavo più di trovare. Esistono persone che si preoccupano degli altri più che di se stessi, e ora le ho conosciute.Vi ricorderò sempre così : felici, cari, pieni di amore, generosi, decisi, sinceri, umani, belli, intelligenti e soprattutto….strumenti di Dio! Grazie di nuovo per averci ospitato.Vostro amico in Cristo” (Da Stephen, USA)
” E’ stato Dio che ci ha fatto incontrare. Penso che l’unico senso che hanno avuto i miei ultimi quattro anni di vita è stato di incontrare voi e l’incoraggiamento che ho tratto dal nostro incontro è più di qualsiasi altra cosa che avrei potuto trovare negli Stati Uniti.
Mi ha così colpito incontrare giovani come voi con un solido fondamento cristiano senza però essere così “spirituali” da non poter relazionarsi alla gente comune.
So che l’unica cosa buona nell’uomo è Dio, ma fa così piacere passare un po’ di tempo con gente che Lo segue così bene. In ognuno di voi splende negli occhi la luce di Dio. Sì, lo so che è tutto opera di Dio, ma Lui mi ha provato che esistono persone cho Lo amano e che amano gli altri. A questo punto non so dove sono diretto, ma dovunque andrò vi porterò nel cuore. Siete dei Buoni Samaritani, ognuno di voi! Vorrei tanto poter essermi fermato più a lungo e magari fra un anno verrò a darvi una mano. Con tanto amore. (da Matt, USA)
Abbiamo già iniziato i preparativi per quello che è per noi uno dei più intensi periodi dell’anno. Logicamente non con l’ottica del consumismo, ma preparandoci a offrire in quantità smisurate il prodotto di cui più tutti necessitano (anche se non tanti lo vogliono ammettere) : l’amore di Dio!
Molte scuole, ospedali, istituti ecc., sia in Croazia che in Italia, ci hanno già invitato a tornare con il nostro nuovo spettacolo natalizio, ma siamo aperti anche a nuovi inviti. Chiamateci OGGI!
Visto il successo delle lezioni d’inglese a Voinjc e Krnjak (vedi giornalino n.10), dall’inizio dell’anno scolastico abbiamo offerto lo stesso tipo di aiuto ai ragazzini dell’orfanotrofio di Lovran. Ogni settimana Paloma, Moselle e Raina, armate di tanta buona volontà perchè questi ragazzi di inglese ne sanno molto poco, oltre alla conoscenza di una nuova lingua portano tanto divertimento e amore! Questa settimana abbiamo iniziato ad avvalerci di qualche talento locale, cioè persone croate che sanno l’inglese e che vogliono in questo modo dedicare un pò del loro tempo al volontariato.
IN BUONA COMPAGNIA
Se questo Natale lo passerai da solo, se ti senti tagliato fuori o dimenticato, allora sei in buona compagnia.
Conosco Qualcuno a cui è successa la stessa cosa – Gesù. Lui continuò comunque a donare il suo cuore e il suo amore, senza sosta, fino a vincere ogni resistenza. E come conseguenza il Suo Spirito d’amore vive proprio ora nel cuore di milioni di persone, dando loro felicità e significato.
Se segui il Suo esempio e dai amore agli altri, Lui sarà lì con te. E la Bibbia dice che qualsiasi cosa darai ti verrà restituita – da Gesù!
– Robert Rider
Avevo cercato di ignorare il Natale, evitavo di pensare a quel giorno, e speravo che, per miracolo, un qualche angelo entrasse nella mia vita e mettesse ogni cosa a posto. Avevo persino provato a far finta che fosse solo un giorno come gli altri, niente di speciale, sperando che questo avrebbe scacciato via la solitudine. Ma non c’era verso. Natale mi era tutto intorno ed io ero sola. Nessuno con cui parlare, nessuno con cui ridere, nessuno che mi facesse gli auguri. Più passava il tempo e più mi sentivo depressa – e questo era proprio cio’ che avevo piu’ temuto.
Per tirarmi su, cercai di tenere la mente occupata con qualche ricordo felice. Uno che mi venne in mente fu il mio insegnante di catechismo. Era un uomo simpatico e alla buona che passava parecchio tempo con noi ragazzini e aveva la capacità di rendere tutto divertente. Aveva detto che Gesù era la gioia della sua vita. Mi ricordai le sue parole: “ Portatevi Gesù con voi.”
Ma sarebbe funzionato? Che pensiero. Ero sola – nessuno avrebbe notato la differenza. Così decisi sul momento che quel giorno avrei preso come amico Gesù.
Insieme facemmo tutto – dal bere cioccolata calda vicino al caminetto, al passeggiare insieme per le strade, a parlare di quanto fosse bello il mondo, ridere e salutare i passanti. Potevo quasi avvertire il Suo braccio intorno a me dovunque andavo e sentire la Sua voce che mi parlava. Con sussurri non udibili nel regno dei mortali mi disse che mi amava – proprio me – e che sarebbe sempre stato Mio Amico. In qualche modo sentivo che non sarei mai stata sola di nuovo.
Quella sera di Natale, mentre andai a letto provai una sensazione di grande pace e felicita’.
Che strano … ma veramente non proprio: avevo passato il giorno con Gesù, e mi auguravo solo che anche gli altri avessero avuto un Natale bello come il mio.
– Vivian Patterson
Natale puo’ essere un momento dell’anno triste e difficile se sei solo o se sei reduce da qualche vicenda dolorosa.
Ecco alcuni suggerimenti, gia’ felicemente messi in pratica, per aiutarti a vivere questo periodo di gioia senza sentirti come un estraneo:
- Aiuta qualcuno meno fortunato di te. Il giorno di Natale offriti come volontario in qualche mensa per i poveri o in un orfanotrofio. Sforzati di parlare ed ascoltare le persone che stai servendo. Cercare di interessarsi ai piu’ bisognosi e a tutti i guai che hanno passato non solo fara’ del bene a loro, ma aiutera’ anche te a capire quanto hai in confronto.
- Non aspettare che qualcuno ti inviti a cena per Natale. – Cerca qualcuno che ha davvero bisogno di venir aiutato, e invita quella o quelle persone. Impegnati a far di questo Natale il ricordo piu’ bello che mai avranno e cosi’ anche tu troverai la felicita’.
- Condividi con qualcuno il vero significato del Natale. Sia con una persona che non sa bene la storia o con qualcuno che l’ha gia’ sentita un sacco di volte: ripassare insieme il racconto di come Dio ci ha dato donato Suo Figlio aiuta a mettere tutto nella giusta prospettiva. Anche Dio passo’ il Natale lontano da Suo Figlio, e lo fece affinche’ potessimo vivere con Lui per sempre.
Da’ amore a chi ti sta intorno e vedrai quanta gioia ti riempira’ il cuore!
– Natalie Vela
Con l’augurio di un Buon Natale, e le nostre preghiere per l’anno 2002, da tutti noi di
Per un mondo migliore!